giovedì 4 ottobre 2012

Io Tuscio, tu Tusci, egli TUSCIA (3/4)

Oh, non chiedetemi perchè, ma sul lago si dorme meglio,
ci si sveglia più ...
più ...
oh, insomma chennesò, va bè diciamo che ci sono dei letti più comodi, va bene?


Prima tappa: Marta
E poi questa cosa di 'sto paese che si chiama Marta, chessò, come fosse una cugina di terzo grado dimenticata o una lontana morosa dei tempi dell'adolescenza, beh, se devo dire perchè non lo so, ma a me questo posto mi piace.
Comunque risveglio sul lago di Bolsena, colazione in giardino e giretto turistico per il paese,
con tanto di incontro dei pescatori di ritorno dalla pesca.



L'ingresso di una trattoria del paese
Lasciamo il Lago di Bolsena e ci dirigiamo verso Viterbo, vale la pena ad un certo punto, di fare una piccola deviazione: si lascia la strada asfaltata e si gira a destra per una carraia polverosa.

Seconda tappa: Bagnaccio
Il Bagnaccio è un'area termale gratuita che si trova a pochi chilometri da Viterbo; ha delle sorgenti di acqua termale con temperature che superano i 60°C, ed è in aperta campagna, tanto che è praticamente impossibile trovarla senza che qualcuno del posto ti indichi la strada.
Non ci sono servizi, se si escludono due tavoli con delle panche di legno sotto ad un albero di fico, dove eventualmente consumare una merenda o un pranzo al sacco.
Quando passiamo noi le vasche utilizzabili per i bagni sono solo due, rispetto alle cinque esistenti, ma sono più che sufficienti per consentirci una piacevole sosta termale.




Le sorgenti da cui esce l'acqua termale, per poi essere condotta nelle vasche tramite piccoli canali

Dopo avere curato il corpo decidiamo di proseguire alla volta di Viterbo.



Terza tappa: Viterbo "La città dei papi"

La città è costituita da un vasto centro storico di origine medioevale, racchiuso da mura, ed è famosa per il trasporto della "Macchina di Santa Rosa", che non è un nuovo modello FIAT di Marchionne quando viene trainata da un carro attrezzi, ma una tradizionale e spettacolare manifestazione che si svolge annualmente il 3 settembre, in onore della Santa patrona: si tratta di far trasportare a spalla da cento uomini una struttura alta 30 metri e del peso di 52 quintali, per le strade buie della città.

Foto di una locandina che pubblicizza l'evento nei pressi della Chiesa di S. Rosa, con riflesso di un ciclista nel vetro
Comunque, dopo avere vagabondato un poco a zonzo per i vecchi quartieri del centro storico, riprendiamo il viaggio in direzione sud, scrutando nell'orizzonte il profilo austero dei Monti Cimini.

Quarta tappa: San Martino al Cimino
A pochi chilometri a sud di Viterbo, sulla via Francigena, si trova questo piccolo paesino, caratterizzato da un centro medioevale che circonda l'Abbazia cistercense e l'adiacente Palazzo Doria-Pamphili.

Ingresso al paese da una delle due porte, con l'Abbazia sullo sfondo

Il Palazzo Doria-Pamphili
Si dice che in questo palazzo sia possibile ammirare un rarissimo esempio di stanza da letto con soffitto a cassettoni mobile, in grado di alzarsi ed abbassarsi grazie ad un sistema di carrucole.
Speriamo che non lo venga a sapere il signor Ikea, sennò va a finire che mi tocca passare le prossime vacanze di Natale a montare un soffitto a cassettoni a casa, con una chiave a brugola.

Particolare della torre campanaria destra dell'Abbazia
Che ora è?
E' tardi, è tardi, è tardi,
bisogna riprendere a pedalare, se vogliamo arrivare prima del buio fino a Bracciano.

Però potevate anche dirmelo che la strada che da San Martino al Cimino si dirige verso il Lago di Vico, che attraversa i Monti Cimini, è una Salita con la esse maiuscola.
Comunque, dai e dai, anche questa è fatta, e una volta arrivati in cima al passo, inizia una bellissima discesa verso sud, che costeggia tutto il lato occidentale del lago, in mezzo ad un verde lussureggiante, fino a portarci nei pressi di Ronciglione. 
Dove?
Ronciglione.
Ah.

Quinta tappa: Ronciglione
Qui ci sarebbe da visitare la parte medioevale del paese, che sorge su un grosso ciglione di tufo, ma si sta avvicinando la sera ed abbiamo ancora un bel pò di strada da fare prima del tramonto, e così abbreviamo la visita e ripartiamo sempre in direzione sud.

La Fontana degli Unicorni
Una volta lasciato il paese, imbocchiamo una scorciatoia su strada sterrata che attraversa interi campi di noccioleti, mai visti cosi tanti tutti assieme; questa è la stagione della raccolta e per le strade e fra i campi c'è un gran via vai di macchine per la raccolta automatica delle nocciole: le radunano con delle enormi spazzole rotanti e le aspirano poi in un capiente serbatoio.
Certo, capisco che descritta così la cosa possa sembrare la scena di un combattimento fra Goldrake e Capitan Harlok, ma fidatevi, fanno davvero così.

Piantagione di noccioli

Stradina fra i noccioleti
Seguendo la via Francigena arriviamo fino a Capranica.

Sesta tappa: Capranica
Oh, finalmente arrivati nella patria del ...
Chinotto.
Ah, non lo sapevate?
ehhhh, sembra che in questa città sia nato il primo stabilimento che ha prodotto la prima e la più celebre bevanda a base di agrume chinotto commercializzata in Italia.
C'era, perchè alla fine del 2011 lo stabilimento è stato chiuso e trasferito.




Adesso però sbrighiamoci perchè c'è ancora un pò di strada da fare per arrivare a Bracciano.

Settima tappa: Bracciano
Il problema, è che apprendo da Wikipedia che a Bracciano si sono sposati, tra gli altri, "Ramazzotti" e la "Hunziker", "Tom Cruise" e "Katie Holmes",  e che sono state girate, tra le altre, alcune scene dei film "Non ci resta che piangere", "Pane amore e fantasia" e "Il marchese del Grillo".
Può bastare no?
Ah, c'è anche un bel castello.



e una bella birreria


Beh, anche per oggi abbiamo dato.
89 Km e 1.344 mt di dislivello.
Buonanotte. 


 

2 commenti:

  1. Caspita che bei posti. Uffa, però, ma possibile che l'unico tratto brutto di Francigena l'abbiamo proprio scelto noi? E con il lanternino a quanto pare!
    Comunque mi hai convinto, la prossima volta che rifate il giro vengo anche io. In macchina. di Santa Rosa.
    Però poi mi porti in quella bella birreria a bere chinotto, eh!

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  2. Beh, ma voi l'avete fatta a piedi e i tempi sono inevitabilmente molto più dilatati; il vantaggio di muoversi con la bici è che vedi molti più posti, e puoi scegliere di fermarti solo in quelli più belli.
    Comunque, la prossima volta, invece di seguirci in automobile come proponevi, potresti invece noleggiare un camper, così, mentre noi ci facciamo comodamente la doccia, potresti cucinarci uno dei tuoi famosi manicaretti.
    Però poi io dormo nel posto sopra al guidatore, perchè negli altri loculi ci dormo scomodo, e poi mi sveglio di continuo, e la mattina non sono per niente riposato e chi è che riesce a pedalare per tutto il giorno?

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